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al testo di Anna Laura Longo
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Il coraggio della tenuità in Toru Takemitsu
Riflessioni in prosa e versi sul CD Toward The Sea, In viaggio tra i continenti ( ed. Nuove Tendenze / CDR7256 A070724 - 2017 ) Musiche di Brouwer, Gedda, Pieri, Takemitsu
Si solleva in Takemitsu un tempo misto-inarcato. Nel sapore dell' inarcamento c'è sostanza e corpo per una duplice e larga promessa : metallurgica distensione del suono e sua nitida e invitante ampiezza.
L' Associazione Nuove Tendenze pubblica a conclusione dell' anno 2017 un CD interamente dedicato al compositore giapponese Toru Takemitsu. Alle scelte interpretative del chitarrista Edoardo Pieri si aggiungono alcune accensioni flautistiche da parte di Filippo Del Noce. Dal punto di vista interpretativo è presente una restituzione di quelle che sono le interessanti e lievi dicotomie insite nel linguaggio takemitsiano: animazione e pacatezza, intensità ed etereo distanziamento, concitazione e diradamento. Trattasi propriamente di impronte ossimoriche che lasciano trapelare la presenza di un sogno sotteso. Sogno per lo più stemperato, ma al contempo lasciato agire.
Suono inteso come limpida emanazione, come lucido addensamento filante, il cui incedere mai tardivo ci offre - illeso - il coraggio della tenuità, incipiente e onnicomprensiva.
Tre brani, nello specifico, si ergono a firma di Takemitsu : Toward the Sea per flauto e chitarra, nei suoi tre movimenti, agili e portatori di messaggi di sensibilità in relazione all' estinzione delle balene. Tra atmosfere ondulate e contrassegni acquatici fluentemente scorre la sostanza musicale anche in All in Twilight, dove lo slancio, prettamente chitarristico, scalda e plasma la natura sonora per l' intera durata del brano. Più avanti, a conclusione del tragitto, troveremo invece Over the Rainbow ( da Twelve Songs for Guitar ), frutto di un lavoro poliedrico di trascrizione di canzoni popolari.
Senza incremento e di fianco il mare, si offre il passo a un suono-navigazione, suono libero e depositario di una logica distensiva.
In relazione al concetto di suono-navigazione poc' anzi introdotto, si potrà aggiungere che non è tanto la qualità motivica a farsene garante, ma invece la grana sonora sottostante, la valenza timbrica che si dimostra essere variamente degustabile. L' assenza di magnificenza e il contenimento dell' intensificazione interpretativa - fatti adeguati alle pagine in questione - ci lasciano affacciati sui margini di una visione che appare essere prevalentemente interiore, quasi un " volo interiore ". A vent' anni dalla scomparsa e in alternanza ai brani suddetti, lungo l' itinerario d' ascolto si dispongono ulteriori composizioni scritte in omaggio o in memoria di Takemitsu. Trattasi di Un éclair ...puis la nuit! di Annachiara Gedda, la quale attinge alla significatività dei testi del teatro No giapponese, corredando il brano di aloni liberamente confluenti. In L' anima non si nasconde di Edoardo Pieri il risultato sonoro si fa pura manifestazione di quella traccia - essenza, esclusivamente individuale, che in larga misura definisce e forgia l' identità personale e vocazionale, eludendo nascondimenti di sorta. E infine, con carattere di pura filiazione rispetto alla matrice sonora del compositore giapponese, si dischiude di Leo Brouwer il brano Hika, in memoriam ToruTakemitsu. Tra un librarsi e uno scomporsi di idee e suoni ( e di idee in suoni ) resta impresso nella memoria il baluginio di una sorta di apologia del richiamo : il richiamo di una musicalità flessuosa da cui lasciarsi sommergere.
Anna Laura Longo
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